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Castello svevo di Federico II - Augusta
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(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Castello svevo di Federico II - Augusta

Castello svevo di Federico II - Augusta

Lungomare Gioacchino Rossini, 1



Augusta (Aùsta in siciliano) è un comune di 33.957 abitanti della provincia di Siracusa. Il nome della città proviene dal titolo imperiale di "Augusto" di Federico II di Svevia(1194-1250) , l'imperatore, poeta quando nel 1232 la fondò, sfruttando la deportazione dei cittadini di Centuripe e Montalbano Elicona. Federico II, dopo aver visitato la zona circostante, pensò che quello fosse il luogo adatto per erigere una fortezza che dominasse dall'alto il mare e la terra. Il castello sorge sulla parte settentrionale dell'isola che ospita Augusta.
L'aspetto originario del castello, circondato e protetto dalle imponenti opere bastionate di XVI e XVII secolo, appare fortemente alterato dalle numerose e profonde trasformazioni e modifiche subite all'esterno ed all’interno dal complesso nel corso dei secoli, fino alla recente utilizzazione carceraria cui si deve la sopraelevazione e la copertura complessiva delle ali edilizie con grandi spioventi di tegole.A pianta quadrata di m 62 di lato con spessore delle murature di m 2,60 e con ambienti che si dispongono attorno a un vasto cortile centrale, lungo il quale si disponevano tre ali edilizie parallele alle mura pèrimetrali per tutta la loro lunghezza sui lati nord, est ed ovest.
Tre torri angolari a pianta prossima al quadrato si ergono a nord-ovest, sudovest e sud-est: la torre di sud-ovest è stata inglobata e chiusa dalle modifiche dovute alla utilizzazione carceraria del complesso; quella di nord-est, in origine senza dubbio esistente, è andata distrutta. Due torri di cortina rettangolari aggettano a metà dei lati ovest ed est. A metà del lato sud, a difesa dell'ingresso al castello, si erge un torrione attualmente a pianta pentagonale (lato centrale m 5,70; lati minori m 4,60; lati mediani m 5; larghezza complessiva m 12,30): si imposta su base a scarpa (fortemente interrata) e presenta un bellissimo paramento bugnato. Secondo le ultime ricerche il torrione era in origine un mastio ottagonale costruito quindi a cavallo del muro di cinta sul lato meridionale del castello; la sua attuale altezza è quasi certamente di molto inferiore a quella originaria e si deve, probabilmente, ad un intervento di cimatura cinquecentesco.
La costruzione del torrione è invece senza dubbio coeva a quella del castello. Un'altra torre mediana, rettangolare, doveva ergersi sulla cortina settentrionale, in corrispondenza del torrione poligonale. Dall'ingresso, che si apre a ovest del torrione, si accede all’ampio cortile interno di perimetro rettangolare (m 26 a nord e sud, m 32 a ovest ed est), fiancheggiato lungo i lati est, nord e ovest da un portico a arcature ogivali, pilastri e volte a crociera costolonate. Il portico era aperto fino alla metà del '600; attualmente risulta completamente libera solo la nave del lato ovest che presenta nove campate scompartite da archi acuti e caratterizzate da costoloni ad angolo abbattuto: archi e costoloni scaricano sulle mura perimetrali a mezzo di capitelli a goccia con abaco a profilo di semiottagono.
La data di costruzione di questo portico non è del tutto certa: potrebbe essere coevo all'impianto originario ma anche, come ha ipotizzato L. Dufour (Augusta da città imperiale a città militare, 1989, p. 30), successivo di qualche decennio, risalendo quindi ad età angioina o al '300.
Sopra il portico incombono attualmente i piani delle celle che risalgono all’adattamento a penitenziario del 1890 e le coperture a spiovente, di recente restaurate. è però estremamente probabile, per non dire certo, che un piano superiore fosse previsto fin dal progetto originario. L. Dufour (ibidem) ipotizza che esso esistesse almeno fin dal XIV secolo, quando è attestata l'utilizzazione residenziale del castello (soggiorno coatto della regina Maria). Giuseppe Agnello (L’architettura sveva in Sicilia, 1935, p. 187) aveva ipotizzato l'esistenza di un piano superiore medievale ed il suo abbattimento in epoca spagnola, per adeguare il castello alle nuove esigenze dettate dall'uso delle artiglierie. Nell'ala edilizia occidentale, al piano terreno, si può in parte ammirare la configurazione interna originaria dell'edificio svevo: si tratta di una lunga navata, suddivisa in sette crociere a base quadrata di m 7,40 di lato, compartite da grossi archi ogivali alla cui imposta è una cornice bianca a profilo di semiottangolo da cui si dipartono anche i robusti costoloni ad angoli abbattuti delle volte
Per un lungo periodo il Castello è stato utilizzato come carcere. La costruzione, più volte ampliata e rimaneggiata, purtoppo, oggi si presenta al pubblico in un pessimo stato di conservazione tanto da impedire la visita di uno dei maggiori colossi architettonici svevi.
Tra gli altri edifici difensivi cittadini ricordiamo il Forte Avalos, il Forte Garcia e quello Vittoria edificati nel corso del 1500. L'ingresso della cittadella è segnato dalla Porta Spagnola, una costruzione risalente al 1681, chiusa da due imponenti bastioni. La città vecchia è tagliata da nord a sud dal commerciale corso Principe Umberto.




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